Così il nuovo piano regionale cambia le regole del gioco e punta a rilanciare il settore
Turismo culturale ma anche enogastronomico e balneare.
Tre punti di forza su cui far leva per rilanciare il settore in Campania dopo il crollo delle visite dovuto al lockdown del 2020 e alla conseguente chiusura forzata delle strutture.
Il Piano regionale per il turismo 2021 ha un obiettivo: garantire normalità ad un comparto duramente colpito dalla gravissima emergenza pandemica mondiale.
Per raggiungerlo era necessario individuare traiettorie strategiche e durevoli, consapevoli e riconoscibili, indenni da tentazioni particolaristiche, localistiche e occasionali. Si è partiti dunque dal presupposto che il settore turistico ha una sua ricchezza intrinseca ma è strettamente interconnesso ad altri: trasporti pubblici, mobilità integrata ed intermodale, servizi sociali, condizione ambientale sostenibile, sicurezza generalizzata e di tipo sanitario.
L’Assessorato ha quindi avviato una campagna d’ascolto con tutti gli attori istituzionali ed imprenditoriali, che è sfociata in un tavolo permanente ed ha fatto rilevare una priorità trasversale e condivisa: la necessità di una comunicazione evoluta, che punti su una forte strategia digitale fino ad oggi carente. Ecco la proposta inviata ai 12 tavoli di ascolto istituiti dall’Assessorato al Turismo. Oltre 300 milioni per la filiera turistica.
Il Piano annuale potrà disporre della somma complessiva di 40 milioni di euro in fase di prima applicazione, nel 2021, mentre a valere sulla programmazione europea 2021/2027 sono stimati interventi per ulteriori 300 milioni di euro.